December 20, 2008

Caricatore Universale per i Cellulari ?? Naaaaa!

Uno Standard Unico per tutti i caricatori di Cellulari? Sarebbe fantastico!
Ma secondo Gunter Verheugen, capo della commissione UE è ancora troppo forte l'opposizione delle industrie del settore.
"Al fine di accelerare l'uso di interfacce standard, la Commissione sta attualmente prevedendo due iniziative complementari. In primo luogo, l'Associazione europea delle Tic, che copre tutte le apparecchiature connesse, è stata invitata, in via informale, a preparare una posizione comune per la fine del 2008, da attuare nei prodotti entro il 2009-2010". "Secondariamente – ha spiegato ancora Verheugen – è in corso di elaborazione un mandato ufficiale di normalizzazione della Commissione che, dopo consultazione delle parti interessate, sarà inviato alle organizzazioni europee di normalizzazione nel 2009".


La proposta dell'Europa si baserà probabilmente sui già collaudati caricatori Usb.
Il candidato più quotato è al momento il Mini Usb.

MA PERCHE' FERMARSI AI CELLULARI????
Perchè non obbligare le industrie ad uno standard unico per i caricatori di palmari, fotocamere digitali, Lettori mp3 e altri dispositivi elettronici simili???

I nostri cassetti sono pieni di caricatori di cui non ricordiamo più neanche l'apparecchio collegato
Questo è un costo per i consumatori e per l'ambiente (al momento dello smaltimento).
Persino Bush ha capito ormai che è importante sì aumentare i consumi ma con un pizzico di intelligenza ed un maggiore rispetto per l'ambiente.

December 19, 2008

Video Cartoline con Skype per gli utenti di Facebook - Cambia il modo di scambiarsi gli auguri di Natale per migliaia di persone



La nuova applicazione di Facebook che permette di inviare dei video messaggi gratis, divertente e facile da usare, cambierà il modo di scambiarsi gli Auguri di Natale per le migliaia di persone che nell'ultimo anno hanno varcato la soglia del social Network più diffuso in Italia!!
Chi vorrà inviare auguri ai propri familiari, colleghi e amici, magari ritrovati dopo lunghi anni di lontananza, potrà registrare per loro un videomessaggio direttamente all'indirizzo:
http://apps.facebook.com/videocardswithskype/
Il videomessaggio sarà integrato direttamente nella casella di posta in entrata del destinatario. C'è anche una versione che permette di inviare messaggi anche a chi non usa Facebook: www.skypevideocards.comChi usa questa versione potrà fare l'embed dei video messaggi nel proprio blog ed augurare così il Buon Natale personalizzato ai suoi lettori. Maggiori informazioni sul blog Skype


Skype è attualmente il migliore strumento di comunicazione in rete e permette a milioni di utenti in tutto il mondo di comunicare tra loro in voce e video a costo zero.
La sinergia con Facebook lascia ben sperare, perchè ne estende la conoscenza ad un pubblico potenziale di oltre 200 milioni di utenti.
Per chi ama la tradizione suggeriamo una bella cartolina illustrata ... ma ricordate che i tempi delle poste italiane sono diversi da quelli della rete.... quindi affrettatevi!!!!

December 16, 2008

La mirra ? Cos'è?

Quando si avvicina il Natale e i bravi papà tirano fuori dagli scatoloni i personaggi del Presepe avvolti nei batuffoli di cotone e nella carta di giornale arriva puntuale la seguente domanda:
La MIRRA ? Cos'è?
Una domanda che si perderebbe nel mare infinito di "perchè ?" e "cos'è?" dei nostri bambini se non avesse il potere dirompente di un gancio pugilistico e la capacità conseguente di mettere K.O. la maggior parte degli adulti....
Non sapendo rispondere alla domanda..."cos'è?", l'adulto medio si rifugia nel suo bagaglio di conoscenze e risponde soddisfatto "è uno dei regali che i magi hanno portato al Bambino Gesù" insieme all'oro e all'incenso.
(Per il momento non citiamo per pietà la minoranza di adulti che confonde "mirra con birra" e che cerca di convincere il piccolo inquisitore che si tratta di un banale errore di battitura).

Ma il terzo grado non finisce qui ed il piccolo curioso incalza chiedendo:
"ma perchè il re magio ha deciso di regalare proprio la mirra e non un giocattolo?
A questo punto anche il più preparato tra i genitori medi, dopo avere inutilmente attinto alla lontana fonte dei ricordi del catechismo capitola ed ammette "Non lo so!".

Proviamo quindi a rispondere sinteticamente a queste due semplici ma nel contempo terrificanti domande con un linguaggio comprensibile ad un bambino ed in calce alleghiamo ulteriori dettagli e collegamenti per i più interessati all'argomento.


Cos'è la Mirra
La mirra è una resina simile a quella che fuoriesce dagli alberi di pino ed altre conifere.
Deriva da un arbusto che si chiama Commiphora e sprigiona un profumo molto buono quando viene bruciato. La mirra veniva usata anticamente per preparare unguenti e come disinfettante.

Perchè regalare la mirra ad un bambino piccolo?
La mirra viene regalata dal re magio per il suo significato.
Il regalare la mirra al Bambino Gesù significava riconoscere che quel bambino avrebbe avuto un ruolo importante nell'aiutare gli altri uomini ad amare e rispettare gli altri.

Per i più grandi:
Cos'è la mirra: E' una gommoresina aromatica, estratta da un arbusto del genere Commiphora, della famiglia delle Burseraceae. In genere si usa la Commiphora myrrha, un tempo nota come Myrrhis odorata, per la produzione della resina. L'arbusto , che può raggiungere i 2,5 metri di altezza, fiorisce in estate e sul tronco compaiono una serie di noduli, dai quali cola la mirra, in piccole gocce gialle, che vengono raccolte una volta seccate.Il termine viene dal latino murra o myrrha, quest'ultimo a sua volta derivato dal greco e deriva da una radice semitica MRR, con il significato di "amaro". Ancor più significativo l'accostamento alla radice MRY significa "morte" in molte lingue sacre; la mirra quindi sarebbe un antitodo contro la morte, uno strumento rituale per il raggiungimento dell'immortalità.
La mirra è ingrediente fondamentale degli oli santi che nella religione Cattolica vengono benedetti alla fine della Quaresima (nel corso della messa Crismale) ed utilizzati per amministrare i sacramenti del Battesimo, della Cresima e della Unzione degli infermi (divenuta nei secoli estrema unzione) oltre che per la sacralizzazione dei nuovi altari.

Qual è il valore simbolico della mirra?
La mirra assume valenze simboliche diverse a seconda dell'uso che ne viene fatto.
Infatti la mirra può essere bruciata come l'incenso, usata per preparare creme ed unguenti, per imbalsamare, per preparare prodotti con proprietà terapeutiche.
Dopo il Consiglio di Nicea la mirra divenne simbolo di sacrificio e di passione a causa dell'associazione passione-gusto amaro della resina.
In quel tempo circolavano molti vangeli apocrifi in cui la figura dei magi giocava un ruolo di maggior rilievo.
Ricordiamo che nei Vangeli canonici non vengono neppure citati i loro nomi nè il loro numero.
Tanto che alcune fonti parlano di 2, 3 o addirittura 12 magi.
Nel caso in cui la mirra viene usata per preparare unguenti il significato simbolico è molto importante e richiama la parola Cristo nel suo significato di unto, consacrato con un simbolico unguento, un crisma, per essere re, guaritore e Messia di origine divina.
Il gusto amaro della Mirra si trasforma in un soave e dolce profumo attraverso il passaggio attraverso il fuoco.
Il valore simbolico della mirra trasformata dal fuoco sacrificale è diverso da quello dell'incenso.
Mentre l'incenso esercita la sua influenza nel mondo psichico ed animico, il profumo della mirra richiama all'influenza di un potere superiore definitivamente ed esclusivamente spirituale e che ha il potere e la funzione di unire i tre mondi, di riunificare la nostra essenza con la corporeità.
Si tratta per l'appunto del potere pontificale di cui parla Renè Guènon nel suo "Il re del mondo".

ASSOCIAZIONE SIMBOLICA Re Magi DONO - Simbolismo
Re mago Dono Significato simbolico
- Oro - Riconoscimento del potere temporale
- Incenso - Riconoscimento del potere sacerdotale
- Mirra - Riconoscimento di un potere pontificale.

Il Nome Melchiorre deriva dalla radice MLK che, sia in ebraico che in arabo che nell'antico alfabeto Watan significa re. Or , nelle stesse tradizioni assume il significato di Luce-Oro
Per cui Melchiorre sarebbe il re della luce ovvero la massima autorità spirituale sulla terra e quindi anche intermediario tra cielo e terra.
Il nome Melchiorre sarebbe, secondo altri studiosi l'unico dei tre che abbia mantenuto il ricordo della radice antica mentre gli altri due sarebbero di derivazione popolare.
Quelto altro punto di vista individua in Gaspare il re magio più importante.
Gaspare il moro, venuto dall'Etiopia col la preziosa mirra....
Nelle raffigurazioni medioevali è l'ultimo dei tre a salutare la sacra famiglia e questo sarebbe in sintonia con la sua carica di Brahmatma (dopo Melchiorre re di giustizia, e Baldassarre re di misericordia). Trovare le radici del Gaspare o Gasparre è un pò più complicate. La letteratura antica riporta anche nomi come Karsudan (nella tradizione Etiope), ma una possibile radice potrebbe essere quella di Jasper (da cui viene anche la parola Diaspro).
I tre magi sarebbero (in accordo alle teorie Guenoniane) i rappresentanti terrrestri delle autorità temporali, sacerdotali ed il loro superiore "il re del Mondo" che vengono ad omaggiare il nuovo venuto "Cristo-sacerdote e re".
I tre Re Magi, guidati dal segno nel cielo, resero omaggio a Gesù Cristo recandogli in dono oro, incenso e mirra, riconoscendo in Lui il Re (l'oro) - Sacerdote (l'incenso) - Sacrificatore e Pontefice (la mirra) - secondo l'Ordine di Melchisedek, Redentore dell'Umanità.

Invito tutti voi, almeno una volta nella vita, a gioire nella contemplazione olfattiva del dolce profumo della mirra. Essa è un veicolo, non solo simbolico, per raggiungere più elevati stati di coscienza.

December 14, 2008

Mi piaci tossico....un porco alla diossina che male vuoi che faccia?

Che male vuoi che faccia un pò di diossina nel maiale se supera i valori di legge di soli due o tre volte (200% o 300%)..Sempre porco resta....

E' questo il messaggio dell 'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ha portato al dissequestro di molti quintali di carne suina prodotta in Irlanda e contaminata da diossina.
Leggi il comunicato del 10 Dicembre 2008.

E così il consumatore medio pensa.. "ma che mi frega del porco irlandese, tanto io abito a Ponzano Veneto (Tv) ..". Ma il consumatore medio non ricorda che in un mondo globalizzato il salumificio di Ponzano Veneto non compra i maiali allevati nella via accanto (e che tanto profumano in estate quando la brezza disperde gli olezzi in direzione della mia abitazione) ma quelli irlandesi che probabilmente costano meno perchè sono nutriti con i rifiuti industriali.

Dimenticavo di ricordare che la legge non vieta di nutrire i maiali con scarti industriali ma solo di non eccedere con le sostanze tossiche nei mangimi. Ecco la Direttiva 2003/100/CE della Commissione, del 31 ottobre 2003, che modifica l'allegato I della direttiva 2002/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle sostanze indesiderabili nell'alimentazione degli animali (Testo rilevante ai fini del SEE) Gazzetta ufficiale n. L 285 del 01/11/2003 pag. 0033 - 0037.

E' questo il punto: come possiamo pensare di mantenere uno stato di salute se ci nutriamo di animali che mangiano rifiuti industriali????
Tra l'altro, come riporta Wikipedia, "le diossine, come classe di composti, sono sostanze cancerogene, persistenti, non biodegradabili, facilmente accumulabili nella catena alimentare".
In questo caso non è proprio favorevole occupare il posto più alto della catena alimentare perchè è quello in cui i contaminanti si accumulano di più ed esercitano tutto il loro potenziale tossico.

Nessuna legge obbliga i produttori di salumi a specificare questo nell'etichetta, ma quanti di voi comprerebbero mortadella se sapessero che i maiali da cui è stata prodotta mangiavano olii industriali, scarti di produzione di aziende di ogni genere.....???
La legge dice che gli inquinanti ambientali e xenobiotici nei mangimi possono essere presenti sotto un certo limite di concentrazione, mentre il buon senso suggerisce che alcune sostanze cancerogene dovrebbero essere completamente assenti.
Ricordo infatti che ci sono sostanze in grado di provocare tumori anche a concentrazioni infinitesimali e di fatto non esiste alcun "valore soglia di sicurezza".
Il valore soglia è solo un compromesso...
Siccome queste sostanze sono ormai presenti nell'aria, nell'acqua che beviamo, negli alimenti allora si stabilisce per convenzione un valore "accettabile".
Ma ripeto che si tratta di una convenzione... nessuna concentrazione di diossina dovrebbe essere naturalmente presente nei nostri alimenti, nè nei mangimi degli animali per il consumo umano.

Invece le autorità parlano di contorti parametri come il TWI (tolerable weekly intake) ovvero ASSUNZIONE SETTIMANALE TOLLERABILE, proponendoci la fandonia che possa esistere una dose di assunzione settimanale accettabile di cancerogeni accertati e altri simpatici tossici come metalli pesanti, pesticidi etc....che non comporterebbero necessariamente effetti avversi sulla salute.

In attesa di una normativa più restrittiva sulla sicurezza e sull'etichettatura degli alimenti , non ci resta che sperare nella buona fortuna...

Lettera aperta agli amici Gastroenterologi

Le ore passavano al congresso "Precancerosi e patologie Gastrointestinali" e l'intestino umano veniva descritto dettagliatamente nelle sue devianze cellulari, istologiche, anatomiche e funzionali.
Si ricordava la nota sequenza: mucosa normale-iperplasia-displasia-cancro.
Si ricordava addirittura che si può risparmiare denaro pubblico con le colectomie (cioè asportando porzioni dell'intestino) pur aumentando la mortalità....
Si è ricordato l'effetto protettivo del fumo nei riguardi di alcune malattie infiammatorie croniche dell'intestino (senza, per fortuna, invitare ad un uso terapeutico della sigaretta).
MA NON UN CENNO ALLA NUTRIZIONE!
All'inizio pensavo che si trattasse di una imperdonabile dimenticanza, ma poi è arrivata una domanda diretta all'esimio professor Reinold Stockbrugger dell'Università di Maastricht, da parte di un semplice medico di medicina generale:
"Qual è il ruolo dei fattori ambientali e dell'alimentazione nell'instaurarsi delle malattie infiammatorie croniche dell'intestino e nella loro cura?"
E quale pensate possa essere stata la risposta del professore? , di colui che fa parte della commissione editoriale della rivista "Gastroenterology", che coordina progetti di ricerca a livello mondiale sull'argomento?

Il professor Stockbrugger non ha risposto e ha spostato la discussione sul ruolo dell'igiene e della sua importanza sociale......

Sembra che per la Gastroenterologia ufficiale l'intestino non abbia nulla a che fare con l'alimentazione, che la nutrizione sia irrilevante perchè non è considerata un fattore medico.....
L'attacco ai probiotici con l'argomento che essi non sono "farmaci ma cibo"... non convince.
Secondo questo assunto i probiotici perderebbero rilevanza sulla capacità di influenzare lo stato di salute dell'organismo.
Quanti anni passeranno prima che si prenda in considerazione il fatto che il nostro intestino NON è UN TUBO MA UN ORGANO?
Quanti pazienti dovranno ancora morire prima che qualcuno cominci ad osservare l'intestino umano con gli occhi di un ecologo?
L'intestino non è un tubo ma un ecosistema in cui i fattori fisici sono influenzati dalla nutrizione e i costituenti viventi sono gli enterociti e gli organismi della flora intestinale.
Vogliamo ricordarci che le nostre feci sono costituite al 50 % da batteri, che l'interazione tra gli enterociti e la flora intestinale è in grado di modulare risposte immunitarie, interagire con gli equilibri ormonali, promuovere lo stato di salute o lo sviluppo di una malattia?
Perchè parlare per ore di come impazziscono le cellule delle ghiandole intestinali, ma non soffermarsi a discutere sul perchè questo acada?
Perchè non chiedersi come mai il Morbo di Chron è stato sconosciuto fino al 1935?
Perchè esiste una correlazione così stretta tra Diabete infantile e Celiachia?
Perchè le microlesioni del digiuno sono correlate così strettamente (con significatività statistica) alla Psoriasi?
Presto gli eventi ci costringeranno a cambiare atteggiamento; in questa direzione si pone il saggio intervento dell'anatomo patologo dott. Alberto Furlanetto:
"Noi anatomopatologi abbiamo guardato per decenni tessuti gastrici senza vedere l'Helicobacter pylori, perchè non sapevamo cosa guardare. Adesso che sappiamo che c'è , lo vediamo...."

A mio avviso un punto di vista più olistico della medicina aprirebbe la strada ad approcci più funzionali e naturali miranti a rinforzare e ad esaltare la capacità di autoriparazione ed autoguarigione del nostro corpo.
Le moderne terapie biologiche fanno sempre più leva sull'azione delle proteine kinasi e dei messaggeri intracellulari.
Stiamo sviluppando farmaci "biologici" sempre più potenti e selettivi per bloccare il normale funzionamento della regolazione ed espressione del patrimonio genetico, al posto di ripristinare condizioni più equilibrate e naturali in cui questi segnali possano al massimo essere modulati.
E' questo lo sforzo della Medicina Funzionale, che non si pone come alternativa alla medicina tradizionale, ma che potrà, con la collaborazione di professionisti illuminati e coraggiosi, fornire ai pazienti soluzioni terapeutiche integrate che superino l'approccio specialistico estremo.
Non si può parlare per 5 ore di intestino senza accennare al cibo.
Non si può non ricordare che la salute intestinale condiziona la salute dell'intero organismo.
A mio umile avviso e nell'interesse dei pazienti, sarebbe meglio adottare un atteggiamento più aperto verso la salute umana nel suo complesso, pur mantenendo il rigore della medicina basata sull'evidenza scientifica.

December 08, 2008

Idee che vale la pena di condividere e diffondere: TED


TED significa Technology, Entertainment, Design.
E un esperimento nato nel 1984) come una serie di conferenze con lo scopo di mettere insieme idee e persone innovative e creative.
Adesso TED è una fonte preziosa di notizie curiose, interessanti e un modo per conoscere "persone" che hanno una visione diversa del mondo e la mettono in pratica.
Ted organizza un concorso annuale chiamato Ted Prize
Ha un suo blog ed è presente con i suoi gruppi nei più importanti social networks (gruppo su Facebook) e programmi di condivisione come Youtube.
Infatti TED è anche una community con oltre 18.000 iscritti.

Ringrazio Damiano Buscemi per avermi fatto conoscere questo esperimento di condivisione e diffusione dello spirito creativo. Entrambi apprezziamo il suo carattere multimediale, sociale, e la sua accurata progettazione web.

December 07, 2008

La mia Tuja di Natale....ad ognuno il suo albero

L'abete di plastica mi intristisce....
Quello vero non sopravvive all'estate senz'acqua...
Così quest'anno ho comprato una splendida Tuja di Natale che dopo l'arrivo dei magi andrà a rinfoltire la mia siepe.
Un esempio di consumo consapevole e di riciclaggio vegetale?
No semplicemente un'idea di mia moglie..
Altri esempi possibili?
Se avete un appartamento e vi piacciono le sculture vegetali potreste addobbare un Bosso (Buxus sempervirens)
Se volete risparmiare sull'acquisto delle palline potreste comprare un Kaki (Diospyros kaki) o un albero di agrumi che in questo periodo sono carichi di frutti!
Amate l'essenziale? Il silenzio e la sobrietà? Addobbate un cipresso...
In famiglia siete tutti sotto il metro e sessanta? Sceglietevi un bonsai!
Gli alberi veri non vi piacciono ma neanche quelli di plastica? Scegliete materali come il ferro, il legno, la gomma...
Avete un marito panettiere? Addobbate una moracea del pacifico (albero del pane)
Avete una moglie appiccicosa?
Scegliete l'albero della gomma..

Avete un figlio ingegnere....
Scegliete senza esitazione un Aurucaria australiana

Un cugino Naturista... Regalategli un Ficus

Un figlio alternativo ? Addobbategli un bambù .. che è comunque una canna.

Insomma è possibile dare ad ognuno l'albero che si merita, ma le palle bisogna averle in sovrappiù

November 30, 2008

Approccio 2.0 per campagna sociale sui disturbi del comportamento alimentare

Questa volta il ministero della salute ci prova con un linguaggio più giovane...
con un approccio di community...., con le chat, i forum....
Il sito si chiama TimShell ed è una risposta istituzionale ai disturbi del comportamento alimentare come bulimia ed anoressia che riguardano 3 milioni di italiani con età compresa tra i 13 ed i 35 anni.

A me sembra un pò meglio delle solite commissioni di baroni universitari che si riuniscono per ricordarsi quanto sono bravi..loro....
Per adesso il contenitore è vuoto.... ma diamogli tempo.
Io avrei cercato di farlo meno istituzionale. E' ancora troppo "ospedaliero" con i suoi link al "Bambin Gesù" e i barbosi richiami alla piramide nutrizionale.
Però l'idea è Giusta! ! ! E possiamo aiutare a migliorarla!
Sì proprio noi!! Chi ci impedisce di dare una mano con qualche contributo di marketing non convenzionale come un bel video virale o semplicemente una slideshare non scontata.??
Se è vero che 300.000 siti inneggiano all'anoressia magari possiamo averne uno decente che dice il contrario. Buona notte ragazzi. Io sono un quarantenne leggermente sovrappeso ma sono vicino a chi il cibo lo vive come un mostro da divorare o che divora...

Enterprise 2.0 non solo teoria: il caso Lago


Il 15% delle Fortune 500 usa Clearspace come piattaforma di Enterprise 2.0.
Tra queste:Questo flessibile (vedi requisiti di sistema), snello ed economico (circa 50 euro a licenza) strumento permette ad aziende di ogni dimensione di proiettarsi nel cuore del web 2.0 senza rinunciare a nulla. I dati restano in azienda, il sistema mette daccordo IT manager e Amministratori, grande attenzione alla sicurezza.....

Il software serve a:
-creare e mantenere una community aziendale;
-gestire le informazioni valorizzando l'apporto del patrimonio informativo diffuso ed informale;
-trasformare le informazioni in progetti e gestire i processi;
- mantenere il focus sulla missione e sulle priorità aziendali;
- favorire la generazione di idee e l'apporto del personale delocalizzato;

Tutto questo attraverso strumenti come messaggeria istantanea, blog, uso di tag cercabili, wikis, status monitor, che forniscono agli utenti una preziosa e maggiore consapevolezza dell'ambiente aziendale in cui sono immersi. Quella "environment awareness" che è il nutrimento primario del pensiero laterale.

Ho avuto la fortuna di vedere in azione Clearspace in un'azienda del Nordest che si distingue per la continua e sistematica applicazione di strumenti di innovazione in ogni settore aziendale.
Il mobilificio Lago è anche un produttore di mobili di Design, ma per me è prima di tutto un esempio vivente di come una gestione illuminata possa creare valore per l'impresa e per chi in essa lavora.
Aggiungi immagine


Nicola Zago è la persona che gestisce il progetto e lo ricordiamo anche perchè è stato uno dei primi in Italia ad utilizzare il blog come strumento di comunicazione aziendale, con il suo Design Conversations.
Nicola mi ha mostrato come è nato il progetto, mi ha descritto come non è stato facile coinvolgere tutti ma che gli sforzi hanno presto portato risultati visibili e misurabili.

Finalmente ho avuto la possibilità di constatare che Creatività e Innovazione possono convivere perfettamente con la qualità della vita. Infatti in Lago si respira aria di "casa". I 140 lavoratori sono ospitati in capannoni industriali in cui il legno prende il posto del cemento armato, in cui l' ottimizzazione dei processi produttivi (attraverso metodiche Lean) viene ricercata mantenendo l'attenzione anche sul singolo individuo.

November 25, 2008

Generico, bioequivalente o Biosimilare ???

Generico, Biosimilare, Bioequivalente?

Sono concetti differenti?

In realtà i concetti sono usati come sinonimi nell'uso comune, ma tecnicamente si tende a restringere la definizione di biosimilare ai prodotti generici biotecnologici derivati da organismi viventi.
Tra questi vi sono numerosi farmaci ottenuti grazie all'ingegneria genetica mediante l'impiego di proteine ricombinanti, che vengono prodotti all'interno di organismi viventi come batteri, attraverso colture cellulari o nelle piante.
Ricordiamo a titolo di esempio l'insulina, eritropoietina, l'ormone della crescita, l'interferone, i fattori di crescita, gli anticorpi monoclonali e molti altri.
Per farmaco generico si intende , più in generale un analogo bioequivalente del farmaco branded ottenuto con i tradizionali processi di tecnologia farmaceutica.



Si stima che il mercato dei mondiale dei generici nel 2010 varra' piu' di 50 miliardi di dollari. Recentemente, buona parte dei brevetti depositati negli anni '80 sono scaduti o stanno per scadere, rendendo quindi possibile la produzione e la successiva commercializzazione come generici (o biosimili) di numerosi farmaci attualmente sul mercato. I generici contengono lo stesso principio attivo del prodotto da banco ma hanno il vantaggio di costare meno.

Leggiamo da Androkronos salute che: " Approderà presto al Senato un disegno di legge sui farmaci biosimilari, medicinali simili al corrispondente prodotto biotech il cui brevetto è scaduto. Si tratta di macromolecole proteiche realizzate attraverso procedure di ingegneria genetica, comparabili ai farmaci biotecnologici anche se non considerabili come veri e propri equivalenti. Per questo per i biosimilari "è necessario fissare paletti più precisi" rispetto a quelli stabiliti per i farmaci frutto di sintesi chimica e per i generici".

In questo caso la notizia si riferisce evidentemente a prodotti biotecnologici.
Questione di definizioni.......

BIOEQUIVALENTE
Due prodotti farmaceutici sono considerati bioequivalenti quando i loro profili concentrazione-tempo, ottenuti con la stessa dose somministrata, sono così simili che è improbabile producano differenze rilevanti negli effetti terapeutici e/o avversi.

BIOSIMILARE - Definizione dell'EMEA (Agenzia Europea dei medicinali):
“A biological medicine is a medicine whose active substance is made by or derived from a living organism. For example, insulin can be produced by a living organism (such as a bacterium or yeast), which has been given the gene that enables it to produce insulin”.
Cruciale quindi la derivazione del farmaco da un'organismo vivente.
I farmaci generici o equivalenti sono quei medicinali non più coperti da brevetto o da certificato di protezione complementare, che a differenza delle specialità medicinali vengono commercializzati direttamente con il nome del principio attivo. Per essere più precisi, ed evitare confusioni tra i possibili sinonimi, si utilizza la DCI, + nome dell'azienda produttrice. Esattamente come la specialità medicinale da cui derivano, i medicinali generici possono essere sia da banco e dunque acquistabili liberamente, che prescrivibili e quindi vendibili solo dietro presentazione della "ricetta"

November 22, 2008

Digital Signage 2.0 e Retail Marketing

Presto Wikipedia dovrà aggiornare le voci Digital Signage e quella di Retail Marketing (da me creata 5 minuti fa).
I progressi tecnologici nel campo dei dispositivi di visualizzazione delle immagini (e di puntamento) stanno introducendo i concetti di interattività e condivisione (tipici del web 2.0) anche nel punto vendita, consentendo approcci di Marketing non convenzionale impensabili solo 2 anni fa.
Mi riferisco in particolare agli schermi touchscreen di nuova generazione che permettono:
- alle vetrine dei negozi di diventare superfici tattili 24 ore su 24;
- ai clienti di interagire con le presentazioni multimediali attraverso il tocco della superfice espositiva o semplicemente con il movimento delle mani.

La tecnologia che permette tutto questo non appartiene più alla finzione cinematografica ma alla realtà.
Nel sito Vetrina Attiva portrete osservare come attraverso l'Hand tracker si possa trasformare qualsiasi superfice in una tavola-display interattiva.
L'handtracker è un dispositivo di puntamento che funziona mediante un sofisticato processo di analisi delle immagini basato su un sistema di illuminazione a bassa frequenza.
Esso può creare schermi interattivi fino a 100 pollici.

Qui potrete trovare tante informazioni aggiornate sul Digital Signage



P.S. Se non vi piace la mia definizione di Retail Marketing:
"Il termine inglese ''retailing'' traduce ciò che in italiano definiamo “attività di distribuzione commerciale al dettaglio”; di conseguenza, il Retail Marketing altro non è che l’insieme delle strategie e delle tattiche di marketing attinenti alla gestione del punto vendita e mirate ad incrementarne il business aziendale.
Il retail marketing può integrare anche moderne tecniche di Marketing non convenzionale quali il marketing di prossimità (proximity marketing) e contribuire a progetti complessi di marketing multi canale.
Recentemente si è cominciato a posizionare nei punti vendita anche strumenti interattivi digitali di nuova generazione (digital signage) che permettono un approccio più personalizzato e complesso con il cliente, oltre che veicolare i messaggi promozionali in maniera multi mediale. "
vi ricordo che Wikipedia vi permette di modificarla, anche inserendo link interni ed esterni...

November 16, 2008

Con TrialX.org sei più vicino alla ricerca clinica che ti riguarda..

Nell'ambito del mega-progetto Google Health, di cui ho scritto qui, si inseriscono attività specifiche di non trascurabile rilievo dal punto di vista sociologico e scientifico.
Una di queste è TrialX che ha come obbiettivo dichiarato quello di mettere in contatto i pazienti con chi fa ricerca clinica su patologie che li riguardano direttamente.
Negli USA molti medici di medicina generale hanno già aderito a google health e i dati medici dei loro pazienti (dopo dovuto consenso informato) sono caricati sul profilo medico di google health.
Con il tool di TrialX il paziente potrà in pochi secondi (quanti ne servono per attivare l'account) ricervere informazioni dettagliate sui trials autorizzati dal F.D.A., conclusi o in corso, che li riguardano. Il matching avviente ovviamente attraverso l'analisi delle parole chiave sul loro profilo e riguarda sia la patologia (psoriasi, incontinenza, diabete) sia i farmaci in uso e le loro classi (sinvastatina o anti ipertensivi).
Il paziente può raffinare la ricerca e stampare i dati per discuterne con il proprio medico di fiducia nel successivo consulto.

Come al solito ci troviamo di fronte ad uno strumento che si presta a molte critiche...
Le più importanti non sono quelle sulla privacy (che io reputo un mito del passato) ma sulla capacità da parte di "profani" di gestire informazioni tecniche molto complesse senza una adeguata preparazione teorica.
Ci saranno sicuramente difficoltà da parte dei sanitari a spiegare che molti trials, anche quando si concludono positivamente (e magari anche con significatività statistica) non entrano immediatamente a far parte delle linee guida per una corretta pratica clinica basata sull'evidenza.
Ma il mercato dell'informazione medica è avido come nessun altro.
Ormai più del 75% dei pazienti cerca su internet informazioni sui propri sintomi prima di consultare un medico.
In Italia siamo molto lontani da tutto questo, anche se molte regioni hanno già prototipi funzionanti di cartelle cliniche personali sul chip del tesserino sanitario.
Guardiamo dall'altra sponda dell'oceano con il solito mix di meraviglia ed orrore..

Sulla questa pagina del sito potrete trovare informazioni su oltre
  • 13,000+ ongoing clinical trials approved by the US FDA
  • 8000+ clinical trial investigators
  • 1500+ and counting participants matched to clinical trials

Smob: La via per il web semantico passa per il microblogging?

Da quando ho conosciuto Matteo Brunati (aka Dagoneye), l'idea che un web semantico sia dietro l'angolo non mi ha più abbandonato.
Adesso ho anche la certezza che la via per il web semantico passi necessariamente per il microblogging.
Alla faccia di quegli stupidi ed ottusi giornalisti web 1.0 che credono nella favola del social networking come "roba da sfigati".
Vi propongo quindi una magnifica presentazione sull'argomento realizzata da Alexandre Passant:


e l'articolo di Matteo sul Microblogging decentralizzato, che ci permetterà di riappropriarci dei nostri metadati e dei contatti virtuali.

November 12, 2008

Campagna Nazionale per la Diagnosi e la Cura di Emorroidi e Stipsi


In programma dal 10 al 14 novembre 2008, l’iniziativa prevede la possibilità, per tutti coloro che soffrono di forme più o meno gravi di stipsi e di disturbi emorroidari, di sottoporsi ad una visita specialistica gratuita in oltre 100 centri specializzati in tutta Italia tra ospedali, cliniche e studi medici.

Per ricevere informazioni sul centro più vicino cui rivolgersi per la prenotazione della visita gratuita è possibile telefonare al Numero Verde 800.126.731

La stitichezza colpisce in vario grado oltre 4 milioni di Italiani (le donne 3 volte più degli uomini).
Numeri simili per i disturbi emorroidari.

La Diagnosi e la Visita La maggior parte dei pazienti colpiti da stitichezza cronica è convinta che non ci sia una soluzione ai propri problemi e raramente consulta uno specialista. I medici di famiglia vedono ogni giorno 2 o 3 pazienti affetti da disbiosi intestinale, sindrome da malassorbimento intestinale, stipsi croniche ma spesso non suggeriscono protocolli adeguati per risolvere i problemi alla causa.
Guarire è possibile invece, e numerosi specialisti dovrebbero essere in grado di suggerire le adeguate misure dietetiche, di stile di vita, e terapeutiche per far fronte al problema.
Il colon-proctologo, il gastroenterologo, l'internista sono gli specialisti di elezione per questo tipo di patologie. Anche gli Osteopati si occupano con successo di problematiche viscerali e sono in grado di fornire ai pazienti un approccio meno aggressivo rispetto alla medicina tradizionale.
L’ecosistema intestinale
E' vitale per la salute dell’uomo [1] ed è composto dalla mucosa e dalla microflora intestinale.
Gli organismi presenti all'interno del nostro intestino sono diverse centinaia di specie diverse appartenenti al gruppo dei batteri, dei virus, dei miceti.
Questi organismi interagiscono moltissimo con le cellule della parete intestinale, alcune volte con un esito favorevole alla nostra salute, altre volte provocando o esacerbando patologie.
La composizione e gli scambi energetici che avvengono nel nostro intestino sono il frutto di complessi equilibri fisico-chimici.
Noi possiamo intervenire per restaurare un equilibrio favorevole alla nostra salute attraverso la somministrazione probiotici e prebiotici [2]. Questi ultimi sono stati concettualizzati nel 1995 da M. Roberfroid e da G. Gibson [3].
Questi autori definiscono i prebiotici come "ingredienti alimentari non digeribili e benefici per l'ospite grazie alla stimolazione selettiva della crescita e/o dell'attività di uno o di un numero limitato di specie batteriche già presenti nel colon, dimostrando anche un miglioramento della salute dell’ospite” [3]. I fructani, costituiti da fruttosio polimerizzato, non sono digeribili dagli enzimi umani ma grazie alla fructosidase dei batteri intestinali endogeni chiamati bifido batteri.
Questi utilizzano i fructani come fonte energetica [4].
Questi polimeri di fruttosio sono prodotti in abbondanza da alcune piante della famiglia delle Asteraceae che possiedono l’enzima fructosiltransferasi in grado di sintetizzarli. Fanno parte di questa famiglia il dente di leone (Taraxacum officinale), il topinambour (Helianthus tuberosus), il carciofo (Cynara scolimus) e la cicoria (Cichorium intybus) [5]. L’inulina, polimero di fruttosio proveniente dalle radici di cicoria, rappresenta la fonte maggiore di prebiotici utilizzati oggi per l’alimentazione umana [6].
Secondo i dati sperimentali attuali, ottenuti sull'animale e sull'uomo, gli oligosaccaridi alimentari (le catene più corte d'inulina sono notoriamente chiamate oligofuttosio) e "intervengono nella fisiologia dei vari tipi cellulari intestinali (produzione di mucine, divisione cellulare, funzione delle cellule immunitarie, trasporto ionico) e anche all’esterno del tratto gastro-intestinale (sintesi ormonale, metabolismo dei lipidi e degli idrati di carbonio)” [7]. Il loro apporto nell’alimentazione è favorevole all’ecosistema intestinale il cui equilibrio e funzionamento sono messi a dura prova da abitudini alimentari scorrette. Numerosi studi sottolineano un legame fra ecosistema intestinale squilibrato e alcune patologie o funzioni biologiche come:
- l’interazione fra sistema immunitario e batteri patogeni [8] - alcune malattie intestinali infiammatorie, quali il morbo di Crohn e la recto-colite ulcero emorragica [9]
- la regolarità del transito intestinale [10]
- la steatoepatite (fegato grasso) [11]
- l’equilibrio lipidico nei soggetti dislipemici e obesi [12] – la funzione endocrina intestinale nei meccanismi di sazietà relativamente a certi ormoni digestivi come il GLP-1 intestinale e la grelina gastrica [13].
- l’assorbimento intestinale del magnesio e del calcio [14], [15] – l’espressione della proteina ciclo-ossigenasi 2 (COX-2) che favorisce le reazioni infiammatorie [16].
1. Ouwehand, A.C., et al., Prebiotics and other microbial substrates for gut functionality. Curr Opin Biotechnol, 2005. 16(2): p. 212-7.
2. Tannock, G.W., Molecular methods for exploring the intestinal ecosystem. Br J Nutr, 2002. 87 Suppl 2: p. S199-201.
3. Gibson, G.R. and M.B. Roberfroid, Dietary modulation of the human colonic microbiota: introducing the concept of prebiotics. J Nutr, 1995. 125(6): p. 1401-12.
4. Ritsema, T. and S. Smeekens, Fructans: beneficial for plants and humans. Curr Opin Plant Biol, 2003. 6(3): p. 223-30.
5. Van den Ende, W., et al., Cloning, developmental, and tissue-specific expression of sucrose:sucrose 1-fructosyl transferase from Taraxacum officinale. Fructan localization in roots. Plant Physiol, 2000. 123(1): p. 71-80.
6. Stevens, C.V., A. Meriggi, and K. Booten, Chemical modification of inulin, a valuable renewable resource, and its industrial applications. Biomacromolecules, 2001. 2(1): p. 1-16.
7. Delzenne, N.M., Oligosaccharides: state of the art. Proc Nutr Soc, 2003. 62(1): p. 177-82.
8. Manning, T.S. and G.R. Gibson, Microbial-gut interactions in health and disease. Prebiotics. Best Pract Res Clin Gastroenterol, 2004. 18(2): p. 287-98.
9. Guarner, F., Microecology as a target for therapeutic intervention in inflammatory bowel disease. IDrugs, 2003. 6(9): p. 868-73.
10. Tokunaga, T., Novel physiological function of fructooligosaccharides. Biofactors, 2004. 21(1-4): p. 89-94.
11. Daubioul, C.A., et al., Effects of oligofructose on glucose and lipid metabolism in patients with nonalcoholic steatohepatitis: results of a pilot study. Eur J Clin Nutr, 2005.
12. Balcazar-Munoz, B.R., E. Martinez-Abundis, and M. Gonzalez-Ortiz, [Effect of oral inulin administration on lipid profile and insulin sensitivity in subjects with obesity and dyslipidemia]. Rev Med Chil, 2003. 131(6): p. 597-604.
13. Cani, P.D., C. Dewever, and N.M. Delzenne, Inulin-type fructans modulate gastrointestinal peptides involved in appetite regulation (glucagon- like peptide-1 and ghrelin) in rats. Br J Nutr, 2004. 92(3): p. 521-6.
14. Coudray, C., C. Demigne, and Y. Rayssiguier, Effects of dietary fibers on magnesium absorption in animals and humans. J Nutr, 2003. 133(1): p. 1-4.
15. Roberfroid, M.B., J. Cumps, and J.P. Devogelaer, Dietary chicory inulin increases whole-body bone mineral density in growing male rats. J Nutr, 2002. 132(12): p. 3599-602.
16. Cavin, C., et al., Inhibition of the expression and activity of cyclooxygenase-2 by chicory extract. Biochem Biophys Res Commun, 2005. 327(3): p. 742-9.

November 01, 2008

Marketing dei Probiotici

I probiotici questi sconosciuti. Avrei dovuto intitolare così questo articolo. Infatti a fronte di milioni di confezioni vendute ogni mese di questi prodotti considerati "integratori alimentari" e non necessitanti di ricetta medica c'è una diffusa ignoranza sull'argomento.

Nell'immagine i villi intestinali, un ecosistema complesso dove vivono centinaia di micro organismi diversi

Vorremmo contribuire a fare un pò di luce sull'argomento parlando descrivendo il mercato dei probiotici e fornendo alcune considerazioni sul loro uso:

Numerosi lavori scientifici hanno dimostrato l'efficacia clinica di alcuni ceppi probiotici nel trattamento di patologie intestinali come coliti allergie e pseudo allergie alimentari, diverticoliti e morbo di Chron.Il tratto gastro-intestinale è un ecosistema complesso che ospita decine, se non centinaia di organismi diversi, con esigenze nutrizionali diverse. La nostra alimentazione quotidiana condiziona lo sviluppo di questo ecosistema promuovendo una popolazione di tipo anaerobia o una popolazione aerobia, batteri “innocui” o addirittura favorevoli al mantenimento di una condizione di salute oppure altri decisamente patogeni.
Anche lieviti e funghi sono normalmente presenti nel nostro intestino ma diventano causa di problemi e addirittura patologie quando prendono il sopravvento su quelli “buoni”.
E’ il caso di una terapia con antibiotici, magari aggressiva e prolungata.
In questo caso batteri come i Clostridi e miceti come la Candida possono prendere il sopravvento sugli altri e scatenare una parassitosi.
Un segnale che "qualcosa è cambiato" nel nostro intestino e quindi nell'organismo, è il caratteristico odore forte e maleodorante delle feci, oltre al colore e consistenza modificati, il tipico gonfiore addominale che si accentua verso sera, la flatulenza eccessiva.
Questi “fastidi” nel tempo possono evolvere verso reali patologie non solo a carico del tratto gastro intestinale (colite pseudo membranosa) ma anche della pelle (dermatiti atopiche) delle articolazioni (artrite psoriasica), e del sistema nervoso.
Il concetto di intestino permeabile o “leaky gut” in Inglese vuole indicare una situazione in cui le normale barriera intestinale è alterata, le giunzioni serrate tra gli enterociti hanno ceduto e numerose sostanze non digerite o parzialmente digerite derivanti dall’alimentazione entrano nei tessuti sottoendoteliali e raggiungono il circolo sanguigno.
Ripristinare la barriera intestinale è un processo lungo e complesso che ha come fondamento la rifondazione di un ecosistema intestinale eubiotico.
Le tappe fondamentali di questo processo sono così descritte dalla medicina funzionale:
1) rimozione dalla dieta di sostanze favorenti la disbiosi(come gli zuccheri semplici nelle parassitosi da Candida o i latticini nelle intolleranze al lattosio)
2) somministrazione di probiotici per la reinoculazione della flora “normale”;
3) rimpiazzare o incrementare l’attività enzimatica con enzimi vegetali o sali biliari di origine animale;
4) aiutare la riparazione delle microlesioni dell’endotelio intestinale con un adeguato apporto di omega 3; gli omega 3 promuoveranno anche una migliore fluidità delle membrane intestinali ed una ottimale modulazione dei segnali infiammatori e immunitari;
5) sostenere il nutrimento degli enterociti con prebiotici come l’inulina e i frutto oligo saccaridi che verranno trasfomati dalla flora batterica in acidi grassi a catena corta SCFA (fonte per il 70% dell’energia degli enterociti).


In alcuni casi occorreranno settimane o mesi per vincere questa battaglia ma il premio sarà una condizione di equilibrio generale e di salute che ormai la maggior parte dei soggetti ha solo come ricordo.

Il mercato dei probiotici in Italia è fortemente influenzato dai farmacisti.
Sebbene molti medici di medicina generale e specialisti suggeriscono l’uso di probiotici da soli o in associazioni a farmaci e suggerimenti dietetici il processo finale d’acquisto è guidato dal famacista o è frutto di auto prescrizione e acquisto in supermercati e para-farmacie. l’automedicazione nel settore dei probiotici rappresenta almeno un terzo del mercato. Un elemento sconfortante è il fatto che le terapie solitamente non superano i 7 giorni, condizionando severamente il risultato terapeutico.
I consumatori andrebbero educati per comprendere che una somministrazione prolungata è indispensabile per ripristinale la normale flora batterica intestinale, specialmente in patologie come la sindrome dell’intestino irritabile IBS o le disbiosi da terapie antibiotiche.
Nell’acquisto sembra esserci una barriera psicologica di prezzo intorno ai 15 euro. I pazienti, non riconoscendo ai probiotici un grande effetto terapeutico non sono disposti a spendere più di questa cifra.
In questo caso la domanda ha condizionato l’offerta che si è adeguata proponendo confezioni per la durata di pochi giorni o tenendo basso il dosaggio dei batteri.
La barriera psicologica di prezzo è sostenuta dalle povere aspettative sui risultati, che derivano da campagne televisive dis-informanti in cui i probiotici vengono proposti a dosaggi bassissimi.
La maggior parte dei consumatori e,cosa ancor più grave, dei medici e farmacisti, ignora composizione e dosaggio dei batteri nei prodotti probiotici.
La maggior parte dei consumatori non conosce la differenza tra le differenti specie microbiche e la loro importanza relativa nel mantenimento della salute intestinale.
Molte formulazioni in commercio non dichiarano nemmeno la composizione dei loro prodotti nè il numero di batteri (CFU unità formanti colonie) per porzione.
Alcune volte sono usate miscele indeterminate di batteri (Geymonat’s Lactomaior) e/o non una parola viene spesa per definire la loro quantità (OTI’s Probioti).
Le frequenti pubblicità in televisione hanno aumentato la confusione suggerendo il concetto che bassi dosaggi di probiotici a caso posso
migliorare lo stato di salute.
La maggior parte dei consumatori non conosce la differenza tra probiotici di origine batterica e fermenti di origine fungina (lieviti) I probiotici più usati come “Enterogermina” (Bacillus clausii) and Bio Enterum (Lactobacillus sporogens), non contengono gli organismi della flora intestinale “normale” e vengono ustati in media per soli 5-7 giorni.
La maggior parte delle aziende produttrici sa bene che concentrazioni maggiori sono necessarie per un’effetto terapeutico e suggeriscono fino a 9 capsule al giorno.
Alcuni prodotti a base di probiotici contengono anche integratori come Vit B complex, Fos, Inulina. Ci sono 500 mg of L glutammine nel prodotto della Bracco “Flortec”.
In molti casi i consumatori né i farmacist non comprendono il significato di questi integratori.
Per esempio L-glutammina è un ottimo integratore per la produzione degli acidi nucleici negli enterociti, Gli eneterociti hanno un ricambio molto rapido (l’intera popolazione del colon cambia ogni 5 giorni circa).
Ma i consumatori sono più intressati agli aromi delle formulazioni e ai colori delle confezioni.
per esempio il “Lactomaior” della Geymonat ottiene molte preferenze per il suo gusto di cioccolato.
Le formulazioni da bere sono molto apprezzate proprio pechè non sanno di niente.
In conclusione i probiotici sono completamente sconosciuti, usati male e poco.
Il loro ruolo nel mantenimento della salute intestinale sarà compreso solo se ci porremo di fronte alla questione del mantenimento della Eubiosi con un approccio serio.
In tutto ciò la responsabilità è così ripartita:
- le aziende dovrebbero proporre solo preparati “decenti”;
- i medici dovrebbero aprirsi di più nei confronti della medicina funzionale e prescrivere con meno disinvoltura gli antibiotici;
- i farmacisti dovrebbero suggerire solo prodotti “decenti”;
- i consumatori dovrebbero svegliarsi un po’ e informarsi di più;la commissione di vigilanza sulla pubblicità dovrebbe impedire messaggi promozionali “ingannevoli” anche se provengono da potentissimen multinazionali dei prodotti caseari.

October 30, 2008

Hdl Colesterolo migliore predittore di eventi cardio vascolari


Per la maggior parte di noi esiste solo "il colesterolo" per altri un colesterolo buono (HDL) ed uno cattivo (LDL). Ma si tratta di semplificazioni.... In realtà quello che viene misurato nel sangue quando facciamo le analisi non è il colesterolo ma le lipoproteine che lo trasportano in giro per il corpo. Queste lipoproteine, tra l'altro non fanno solo quello, ma sono implicate in tantissime funzioni fisiologiche tra cui la modulazione dei processi infiammatori e della coagulazione.



La novità è che esiste una correlazione molto stretta tra il valore di HDL nel sangue è rischio cardio vascolare. L'HDL-C si è dimostrato fattore predittivo indipendente da altri fattori come età sesso o fumo.
Per un incremento del 1% di HDL-C si è osservata una riduzione dell'incidenza di malattie cardiovascolari in entrambe i sessi, più rilevante nelle femmine (- 2%) rispetto ai maschi (- 1%).

Questo risultato emerge dalla carta del rischio sulla popolazione italiana redatta da:

Menotti A. et al An Italian Chart for Cardiovascular Risk Estimate Including High-Density Lipoprotein-Cholesterol Dis Manage Health Outcomes 2008;16:183-97

e rappresenta una novità assoluta.
Quello che ci appare importante sottolineare ancora una volta è che per ridurre gli eventi non è tanto importante abbassare il colesterolo quanto agire sui mediatori cellulari dei processi infiammatori.
Questo spiegherebbe perchè le statine riducono la mortalità (elevando le Hdl) ed un'azione aggressiva sulla produzione di colesterolo non porti ad una ulteriore diminuzione del rischio.

La ricerca attuale è sempre piu orientata a studiare i meccanismi di mediazione cellulare dei segnali infiammatori (Kinasi e alcune lipoproteine del colesterolo HDL) ed il loro ruolo in molte patologie cronico degenerative non solo cardiache.
Vi suggerisco la lettura di questo importante articolo su HDL e Sindrome dell'intestino Irritabile (Irritable Bowel Syndrome).

Nell'abstract si legge che: "la frazione HDL contiene diverse proteine inmplicate nella cascata del complemento, come anche una serie di inibitori delle proteasi, ciò supporta il concetto che le HDL giocano un ruolo importante nell'immunità innata e nella regolazione della cascata proteolitica del processo infiammatorio e della coagulazione. La produzione delle HDL appare alterata nei pazienti coronaropatici. La proteomica delle HDL è allo stadio infantile ma promette di svelare i rapporti tra HDL e aterosclerosi e le sue complicazioni"
Bibliografia "HDL proteomics: pot of gold or Pandora’s box?" Muredach P. Reilly1 and Alan R. Tall2 Journal of Clinical Investigations



October 28, 2008

29 Ottobre 2008 - Giornata mondiale della Psoriasi


Ancora oggi 125 milioni di pazienti con psoriasi/artrite psoriasica vengono discriminati o stigmatizzati per le loro lesioni o eruzioni cutanee che NON sono contagiose.
I governi mondiali sottovalutano l'importanza sociale e socio-economica del problema; la ricerca scientifica sperimenta solo terapie ad alto costo e con un ottica settoriale (solo dermatologica o solo reumatologica, solo biomolecolare, solo biotecnologica).

A mio avviso è necessario ed urgente:
1) Avviarci verso un approccio olistico verso la comprensione delle patologie cronico degenerative tra cui la psoriasi, le dermatiti atopiche, le patologie auto immuni, il diabete.
2)Riaffermare la centralità dei pazienti come nella "Giornata mondiale della psoriasi" e con altre iniziative di sensibilizzazione;
3) Promuovere una ricerca indipendente;
4) Promuovere la medicina funzionale e metodologie che aiutino il nostro organismo a rinforzare le proprie capacità di autoguarigione e di autoregolazione.

Con un'ottica web 2.0 facciamo in modo che le comunità di pazienti online e offline possano essere parte attiva di un percorso verso la salute che li riguarda in prima persona.
I singoli pazienti e le associazioni possono fornire un grande contributo anche attraverso una RICERCA INDIPENDENTE che attraverso percorsi standardizzati può aiutare a formulare ipotesi di studio e nuovi approcci per curare una patologia ancora oggi "sconosciuta" nelle sue cause metaboliche e genetiche.


Colgo l'occasione per ricordare alcune evidenze sul rapporto strettissimo tra psoriasi e salute gastrointestinale:
Suggerisco l'articolo di Ojetti et al. su Malassorbimento intestinale nei pazienti psoriasici
e quello di Scarpa R. et al. su "Cambiamenti microscopici nel colon dei pazienti con psoriasi ed artrite psoriasica ma senza sintomi intestinali" . Molto deve essere fatto in questo campo e il concetto di "leaky gut" (in italiano Intestino permeabile") per molti è solo una ipotesi non sufficientemente dimostrata. Tuttavia agli ultimi congressi dell'associazione dermatologi ospedalieri e dell'associazione dermatologi ambulatoriali un'intera sessione era dedicata al rapporto pelle-intestino.

Esistono protocolli per il recupero della permeabilità intestinale e per il ripristino dell'ecosistema intestinale. La lotta alla Disbiosi intestinale può apportare grandi benefici ai pazienti psoriaci.
Svilupperemo in altri blog, forum e siti specializzati questi interessanti argomenti.

Speriamo di non dover più leggere frasi del genere in futuro......"La diagnosi e la terapia della Psoriasi è prerogativa del dermatologo che deve anche seguirla nel tempo".
Preferiremmo che i medici ci aiutassero a guarire piuttosto che a litigare fra di loro per chi si deve accaparrare i pazienti.

October 27, 2008

Quale messaggio chiave scegliereste per promuovere pomodori viola?


Quando eravamo bambini ci insegnavano che i conigli sono bianchi o neri, che le banane sono gialle e i pomodori rossi. Sì proprio rossi.

Adesso a mio figlio devo dire che i conigli possono essere anche fluorescenti (premio nobel 2008 per la chimica al ricercatore che ha inventato una proteina fluorescente e l'ha impiantata su un gene) e i pomodori possono essere anche viola.
Ma da appassionato di marketing mi chiedo:
Come promuoverei io questi pomodori se fossi incaricato dello sviluppo commerciale? Quali i messaggi chiave? Quali i canali per comunicarli al grande pubblico ?
Per cominciare bisogna capire perchè qualcuno ha pensato di "in-violare" i pomodori:
leggiamo da un comunicato ANSA
"STUDIO EUROPEO CON PARTECIPAZIONE UNIVERSITA’ ITALIANE
(ANSA) - ROMA, 26 OTT - Semmai un giorno li dovessimo trovare sugli scaffali del supermercato, magari a fianco dei pomodori ‘tradizionali’, di certo non passerebbero inosservati per il loro colore violaceo scuro: sono i primi pomodori OGM ‘anticancro’, messi a punto nell’ambito di un progetto di ricerca europeo. Somministrato a topolini geneticamente suscettibili al cancro, un estratto dei ‘pomodori viola’ ha infatti permesso di prevenire la comparsa dei tumori allungando considerevolmente la vita media delle cavie.
I pomodori sono il frutto di uno studio coordinato da Cathie Martin del John Innes Centre, Norwich Research Park presso Colney, Gran Bretagna, e condotto da Eugenio Butelli che oggi lavora presso lo stesso istituto, insieme a ricercatori dell’Universita’ Cattolica di Campobasso e dell’Istituto Europeo Oncologico (IEO) di Milano. Il segreto dei pomodori ‘anticancro’ e’ una semplice modifica genetica: l’aggiunta al Dna del comunissimo ortaggio di due geni della pianta bocca di leone, importanti per la produzione di antocianine, molecole antiossidanti tipiche dei frutti di bosco e delle arance rosse. Pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology, lo studio si e’ svolto in seno al progetto FLORA, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del VI Programma Quadro con l’obiettivo di studiare le correlazioni tra gli antiossidanti e malattie cardiovascolari, infarto e tumori.
La dieta seguita dalla maggioranza della popolazione nel mondo occidentale non sembra essere sufficiente a garantire un apporto adeguato di antocianine, presenti in frutta e verdura (soprattutto frutti di bosco, uva, arance rosse). Per questo, il progetto Flora punta a capirne meglio i meccanismi di azione ed a trovare nuove strade per aumentarne il consumo. I pomodori viola potrebbero essere una di queste strategie: Infatti ”da un’analisi chimica dettagliata - spiega Butelli - risulta che il nostro pomodoro ha un’attivita’ antiossidante molto elevata, quasi triplicata rispetto al frutto naturale, e quindi estremamente vantaggiosa per studiare gli effetti delle antocianine”.
I ricercatori hanno testato i pomodori viola su topi di laboratorio suscettibili al cancro perche’ privi della proteina p53, comunemente conosciuta come ‘guardiana del genoma’ contro i tumori. I topi senza p53 sviluppano precocemente diversi tipi di tumore, soprattutto linfomi. Questi topolini sono stati alimentati o con cibo comune per roditori, con o senza l’aggiunta di un 10% di estratto di pomodoro normale, o con l’aggiunta di estratto di pomodoro viola. ”Mentre tra i primi due gruppi di topi non sono state riscontrate differenze - spiega Marco Giorgio, dell’IEO, che ha condotto la sperimentazione sui topi - quelli che hanno mangiato estratti di pomodori viola hanno mostrato un allungamento della vita significativo”, sopravvivendo in media 182 giorni rispetto ai 142 giorni registrati nei topi a dieta comune.
”E’ un grande traguardo anche se ancora si tratta di uno studio preliminare”, concludono i ricercatori. Resta pero’ da capire il meccanismo d’azione protettivo dei pomodori viola. Nel frattempo, il consiglio rimane quello di sempre: mangiare frutta e verdura in grandi quantita’, per ora l’unico serbatoio naturale di antiossidanti. (ANSA)"
.
Il primo commento che viene spontaneo è che sarebbe stato più semplice mangiare più frutti di bosco, uva o arance rosse che costringere i pomodori a diventare viola. Ma si sa che la scienza deve fare il suo percorso.
"Da un punto di vista puramente estetico il pomodoro viola si può abbinare meglio ad un completo da tavola con colori autunnali...."
"Da un punto di vista religioso il pomodoro viola è più adatto ad essere consumato nel periodo quaresimale.....".
"Da un punto di vista cromatico con un pomodoro viola fai una matriciana che sembra avariata"
Adesso devo concentrarmi molto per pensare ai punti di forza.....

October 26, 2008

Nelle terapie biologiche la soluzione per la Psoriasi?


la Psoriasi è una patologia cronica che colpisce migliaia di italiani (circa 2,7 adulti su 100) per cui non si conosce ancora l'esatta eziologia (causa) né una terapia efficace.
Il manuale Merck la definisce come "Malattia frequente, cronica e recidivante, caratterizzata da papule e placche di varia grandezza, ricoperte da squame argentee, ben delimitate e secche"

Il sito PsoCare è una fonte inestimabile di informazioni per chi soffre di questa patologia e affronta anche il delicato percorso dei "trattamenti biologici" e dei "farmaci in sviluppo".

Negli ultimi anni si è accertato che alcuni trattamenti con approccio "non tradizionale" (come i raggi UV) possono migliorare le condizioni di salute dei pazienti ma molto deve essere ancora fatto in termini di ricerca per comprendere a fondo le radici di questa patologia.

La luce ed in particolare i raggi ultravioletti esercitano un'azione positiva così come analoghi o derivati sintetici della vitamina D, alcuni dei quali sono in fase di studio.

Molte sostanze naturali sono state sperimentate e dalla natura verrà, a mio avviso, la soluzione definitiva al problema.

Molti dei farmaci in fase di studio sono modulatori di messaggeri intracellulari (come le Kinasi) che derivano dalla ricerca biomolecolare, ma in natura esistono sostanze altrettanto efficaci in attesa solo di essere messe alla prova in maniera "scientifica".

L'università della Pennsylvania, per esempio, ha svolto un interessante studio clinico (completato) su sostanze curcuminoidi ed estratti di Curcuma longa ma spesso per le sostanze naturali gli studi vengono condotti "in economia" con ridotto numero di pazienti e magari in aperto. I risultati sono molto incoraggianti.

Le aziende Biotech stanno puntando molto sugli inibitori del TNF alfa e tra queste troviamo Centocor (di cui ho scritto qui perché è stata una delle prime aziende farmaceutiche al mondo ad aprire un blog professionale), ma anche su sostanze di vario genere con azione anti-infiammatoria che sono in fase di sperimentazione.

In alcuni casi giudichiamo completamente errato l'approccio.
E' il caso della Bicillina, un antibiotico!
E' completamente folle utilizzare un antibiotico in un paziente psoriasico.
L'antibiotico può solo aggravare una eventuale disbiosi intestinale, aumentare la permeabilità della barriera intestinale nei confronti di frazioni lipoproteiche derivate dal cibo che andranno ad aggravare lo stato infiammatorio generale dell'organismo e ad esacerbare la risposta immunitaria!

La medicina funzionale invece propone una modifica dello stile di vita e la somministrazione di nutrienti e supplementi che aiutino l'organismo a potenziare le proprie difese e la salute gastro -intestinale.

Chissà se la soluzione finale verrà dalla biologia molecolare, dalla chimica farmacologica o dalla fitoterapia. In ogni caso la psoriasi andrebbe considerata tra le patologie cronico-degenerative ad eziologia multifattoriale che richiedono un approccio olistico e non specialistico tradizionale (solo dermatologico o solo reumatologico).

Facebook a pagamento? Naaaa!

Mentre continuano sul Corriere della sera, su Italia 1 e altri mezzi d'informazione 1.0 commenti assurdi sul social network americano Facebook (vedi qui e qui la risposta dei networkers) dall'altra parte dell'oceano arrivano voci di un possibile traghettamento della piattaforma verso una versione a pagamento.

Anche se Facebook ha chiuso contratti pubblicitari miliardari con molte multinazionali del Dow Jones sembrerebbe che i committenti non siano soddisfatti della risposta da parte degli utenti.
Si penserebbe quindi di proporre un profilo free con funzioni minime ed un'alternativa a pagamento o che preveda la somministrazione di contenuti pubblicitari in cambio dell'accesso.

A me personalmente la cosa non piace affatto e ancora rimpiango gli interessanti thread di Neurona annientati nel giro di poche settimane dopo l'acquisizione da parte di Ning.
Voi cosa pensate? Paghereste a Facebook qualche verdone o sareste disposti a sorbire un'interruzione pubblicitaria mentre socializzate?

October 25, 2008

Una corretta nutrizione può salvare milioni di vite

In questo grafico vengono mostrate le cause di morte attribuite alle patologie cronico degenerative e legate allo stile di vita (in Blu) e quelle legate alla malnutrizione (in grigio).
Colin D. Mathers et al., dal sito dell'organizzazione mondiale della sanità www.who.int/evidence.



Appare evidente come ci sia una polarizzazione delle cause di morte in due estremi opposti ma entrambi legati in qualche modo ad una scorretta nutrizione.
Mentre chi vive nei paesi più ricchi mure a causa di patologie cronico-degenerative legate ad una scorretta (ed eccessiva) nutrizione ed a pessimi stili di vita, chi vive in quelli più poveri muore per una malnutrizione o denutrizione. Anche una parte delle morti perinatali sono legate a problematiche nutrizionali della madre o del bambino. Pensare che è possibile fare molto in entrambi i casi con approccio più consapevole e responsabile verso il cibo e la quotidianità.


Tra l'altro il 14 Novembre 2008 sarà la giornata internazionale del Diabete.
Voluta dalla Federazione internazionale sul Diabete e dall'Organizzazione mondiale della sanità (International Diabetes Federation (IDF) and WHO), la Giornata ricorda la nascita di Frederick Banting che insieme a Charles Best, scoprirono l'insulina nel 1922; molecola che ancora oggi contribuisce ad allungare la vita di milioni di diabetici.
L'WHO stima una prevalenza di 180 milioni di diabetici nel mondo, cifra che è destinata a raddoppiare entro il 2030 se non si prenderanno adeguati provvedimenti di politica sociale e sanitaria internazionale. La cosa che sembra incredibile è che i paesi in cui la mortalità per diabete cresce di più sono quelli a reddito medio-basso e quelli in fase di sviluppo economico.
L'India è il paese che conta il numero maggiore di pazienti con Diabete di tipo II.

Se vuoi saperne di più More about World Diabetes Day
Leggi la risoluzione delle Nazioni Unite sul Diabete (Inglese)