December 19, 2010

Nuovo profilo di FB? No grazie!

FB ha cominciato a martellare gli utenti per convincerli a transitare spontaneamente verso il nuovo profilo in attesa della migrazione obbligatoria prevista per Gennaio 2011..

ma con me non funziona (per adesso :-( ).

Come al solito giustificheranno il colpo di mano con semplici "per ragioni tecniche"
E' per questo che esprimo il mio disaccordo e le mie considerazioni su quello che l'uomo dell'anno Zuk Zuk ci presenta come un miglioramento delle fuzionalità del suo Social Network e che in realtà migliora solo il suo buisiness.



1) Lo spazio della pubblicità nel nuovo profilo è aumentato in maniera considerevole
2) Vengono abrogati la breve nota di testa e la barra che aiutavano i visitatori a "conoscerci meglio"
3) troppo spazio alle immagini e poche spiegazioni su come impedire ad altri utenti di taggarci con immagini che non ci rappresentano e che rischiano di finire nella parte più in vista del profilo
4) lo "status" non è più in evidenza come prima e anche questo mi sembra un ostacolo alla condivisione tra utenti in favore della pubblicità;
5) L'azienda di Zuk Zuk non ha certo interesse a mettere in evidenza link e siti personali degli utenti... adesso in evidenza ci sono immagini e edvertising,
6) molti utenti si lamentano di essersi trovati con profilo "aggiornato" senza averlo mai richiesto; a loro dico non preoccupatevi perchè presto toccherà a tutti gli altri (si parla di gennaio 2011);

Vi segnalalo un gruppo di contestatori interni che però non ha ancora deciso se migrare altrove....

Aveva ragione mia moglie a dire che Facebook era solo una moda passeggera e che presto sarà dimenticato?

Esiste un asse Intestino-cervello-pelle?


Useremo i probiotici anche contro la caduta dei capelli?


E' presto per dirlo...

Intanto i ricercatori hanno scoperto qualcosa di più sull'asse intestino-cervello-pelle.

Sono stato davvero colpito da questo rivoluzionario articolo pubblicato sul giornale di Dermatologia sperimentale in cui si presenta alla comunità scientifica una ipotesi avvalorata da secoli in tutte le conoscenze tradizionali:

L'esistenza di un asse "intestino-cervello-pelle" e, di conseguenza, la correlazione tra alterazioni della funzionalità intestinale e patologie dermatologiche e a problemi di tipo neurologico comportamentale.




Sono stati già pubblicati centinaia di articoli scientifici che correlano per esempio la disbiosi intestinale con le atopie, le microlesioni intestinali con le esacerbazioni della psoriasi etc.

Ma adesso stiamo facendo un importante passo avanti unendo tutti i pezzi di questo intricato puzzle fisiologico-metabolico in un'unica grande immagine funzionale in cui organi ed apparati non sono più considerati camere a tenuta stagna.

Da oltre un ventennio si è scoperto che l'infiammazionie sistemica è un fattore comune a molte patologie cronico degenerative, ma pochi hanno il coraggio di guardare oltre e proporre modelli di diagnosi e trattamento che vadano oltre le specifiche discipline specialistiche.

Gli studiosi Arck, Handjiski e coll. propongono un trattamento con probiotici per contrastare lo squilibrio del microbioma intestinale ed arrivano a sottolineare un possibile ruolo protettivo da parte di questi batteri benefici anche nei confronti dei follicoli piliferi e della cute in genere.

Useremo i probiotici anche contro la caduta dei capelli? E' presto per dirlo ma.....

December 11, 2010

..mi piace il vetro..

perchè è trasparente...

si pulisce facilmente,

non cambia il gusto dei cibi e dell'acqua,

perche' luccica al sole.

Perchè e facile da riciclare e mi aiuta a conservare un mondo migliore,

per mio figlio.






Amici del Vetro

December 05, 2010

Obama e Open Data - Quando l'IT aiuta la Salute

Fantastica presentazione dell'Amministrazione Obama per un grande progetto che mira alla liberalizzazione dei dati sanitari per renderli fruibili innanzitutto ai pazienti e alle strutture sanitarie che li hanno in cura, ma anche alle organizzazioni che fanno ricerca nel campo della salute e non solo.
E' una vera assurdità che miliardi di dati che potrebbero essere usati per la ricerca sanitaria siano attualmente bloccati nei computers di ospedali e strutture sanitarie.
I governi del mondo possono adoperarsi per "liberare" questi dati nel totale rispetto della privacy dei cittadini.
Fino ad ora, paradossalmente, queste informazioni non erano fruibili neanche dai diretti interessati se non attraverso complesse procedure burocratiche.
A titolo di esempio, i veterani militari avranno sui loro account sanitario un bottone blu con cui potranno scaricare e gestire tutti i loro dati sanitari ed eventualmente condividerlo con medici e operatori della salute.
Un altro aspetto pratico, già operativo, è quello di potere elaborare e confrontare i dati di efficienza di ospedali e strutture sanitarie pubbliche e private attraverso semplici algoritmi.

L'IT gioca un ruolo fondamentale nel miglioramento dell'efficienza di servizi e nella promozione dell'innovazione anche attraverso la creazione di reti ibride pubblico privato di cloud computing.
Sembra fantascienza ma è realtà.....